sabato 8 giugno 2019

Largo alle donne in Giunta e in Consiglio

Per i Verdi Alessandra Filippi e Paola Aime.
Nel recente incontro con il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli i Verdi hanno confermato l’indicazione di Alessandra Filippi in Giunta con la richiesta di proseguire sui settori Ambiente e Mobilità. In Consiglio Comunale entrerà Paola Aime a formare una delegazione Verde tutta al femminile impegnata per affrontare le priorità ambientali. In primo luogo la dichiarazione di emergenza climatica, premessa strategica per coordinare le politiche della mobilità, della qualità dell’aria, della rigenerazione urbana e della transizione ad un’economia circolare e carbon free. Poi i temi della partecipazione, per arrivare rapidamente all’approvazione dei regolamenti per i Quartieri e per le Consulte, due passaggi strategici per la relazione con la città.



martedì 7 maggio 2019

Scalo merci Marzaglia

Piazzale per le ceramiche o polo strategico per l’export? Siamo contrari alla realizzazione della bretella autostradale fino a Sassuolo, contro cui combatteremo sempre. Siamo invece favorevoli al collegamento dello scalo merci di Marzaglia con quello di Dinazzano (previsto anche nel PRIT 2025). Il collegamento ferroviario è una priorità per far diventare realmente operativi i due scali merci. L’autorizzazione rilasciata al collegamento autostradale è un errore, ha impatti gravissimi ambientali e anche dal punto di vista trasportistico genera più problemi di quelli che risolve.

A scuola da soli

Zone libere dalle auto di fronte alle scuole. Realizzazione di percorsi ciclabili più sicuri e zone Auto-free attorno alla scuola, aiutando studenti e famiglie a cambiare vecchie abitudini prediligendo una mobilità più sostenibile per tutti. Muoversi in città è anche una scelta culturale, dobbiamo cambiare mentalità, abituare anche i ragazzi più giovani a muoversi autonomamente, per questo vogliamo realizzare zone auto-free di fronte alle scuole e ridurre il peso degli zaini, che oggi sono un vero ostacolo alla mobilità pedonale e ciclabile.

Progetto Bus Pass

Abbonamento annuale di libera circolazione per i modenesi. Mettiamo un abbonamento a prezzo scontato in tasca a tutti i modenesi, questo l’obiettivo del progetto Bus Pass che i Verdi di Modena hanno inserito nel programma della coalizione del centrosinistra. Dobbiamo favorire l’utilizzo dell’autobus oltre che con la realizzazione di corsie preferenziali anche semplificando l’accesso e riducendo i costi. Insieme al sostegno della mobilità a piedi ed in bicicletta. Tutti i residenti a Modena devono avere in tasca la tessera di accesso ai servizi di mobilità (utile anche per il bike sharing e taxi bus notturno).

venerdì 3 maggio 2019

Modena tra il presente e passato

Nuova data 8 e 9 giugno. Un invito a riscoprire e riappropriarsi del territorio in cui viviamo a partire dalla sua storia e da quella di chi l’ha abitato in tempi antichi. È il senso dell’iniziativa “Longobardi in bicicletta”, in programma a cura dei Musei civici di Modena, Fai (Fondo per l’ambiente italiano) e Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) in collaborazione tra i Comuni di Modena, Spilamberto e Nonantola. Un’occasione per condividere su due ruote un’esperienza diretta con il patrimonio culturale dei tre Comuni modenesi. Anche noi Verdi di Modena siamo convinti che la cultura sia un'arma potente. La sensibilità verso l'ambiente e la sua tutela non possono prescindere dalla loro cultura, dal saper distinguere tra ciò che è bello e ciò che non lo è, tra ciò che è sano e ciò che non lo è, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. La cultura ha un valore formativo e sociale incommensurabile. Per questo ha un posto importante nel nostro programma. Proprio come disse Peppino Impastato: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore». https://www.comune.modena.it/eventi/eventi-2019/longobardi-in-bicicletta-attenzione-iniziativa-annullata

I primi a pagarne le conseguenze: gli animali

Il cambiamento climatico in atto fa un'altra vittima: la seconda più grande colonia di pinguini imperatori non esiste più. La morte è stata provocata dallo scioglimento del ghiaccio, non permettendo ai pinguini appena nati di sopravvivere, poiché non ancora in grado di nuotare. Fino a tre anni fa la baia di Halley (il luogo in cui tale specie si trova) era un ambiente ideale per una colonia. Per sessant’anni le condizioni climatiche della baia di Halley erano rimaste stabili, dando ai pinguini imperatori un posto ideale dove riprodursi. Nel 2016 le cose sono cambiate per via di una stagione particolarmente tempestosa: forti venti hanno colpito i margini della piattaforma Brunt, rendendone più fragile il ghiaccio. Per questo il ghiaccio della baia ha cominciato a spaccarsi a ottobre: la stessa cosa è successa nel 2017 e nel 2018, causando la morte di quasi tutti i giovani pinguini nati in ciascun anno. Tutto questo può farci capire meglio l’impatto che il riscaldamento globale potrà avere in futuro sull’Antartide e gli animali che la abitano. Secondo alcune previsioni, entro la fine di questo secolo il numero dei pinguini imperatori diminuirà di una percentuale compresa tra il 50 e il 70 per cento, se la parte del mare Antartico che si ghiaccia ogni anno si ridurrà come previsto dalle simulazioni climatiche che tengono conto dell’aumento delle temperature. Dobbiamo fermare tutto questo.

I rifiuti tossici nei cementi delle nostre strade

Parliamo di "Concrete green". A sentirne il nome sembra tutto molto ecologico, o meglio «eco-friendly». In realtà si tratta di un modo per risparmiare sui processi di decontaminazione, metalli pesanti o sostanze altamente cancerogene, come il cromo esavalente, i quali vengono impastati nei conglomerati da cui si ottiene il cemento e il calcestruzzo: così il cosiddetto “concrete green” finisce per inquinare l’ambiente. Insomma sotto il vestito buono si nasconde un'altra modalità di smaltimento illecito del rifiuto.Il concrete green è diventato grande protagonista sulle strade italiane, in particolare quello che di green ha ben poco. È il caso della A 31-Valdastico Sud in Veneto. Il caso è finito sul tavolo della direzione distrettuale antimafia di Venezia, dapprima per l’impiego del materiale non correttamente trattato e utilizzato per il lotti della Valdastico Sud e poi per la realizzazione di alcune strade interpoderali, quindi private e utilizzate per collegare tra di loro diversi fondi agricoli, tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, più precisamente tra le province di Rovigo, Ferrara, Bologna,Modena, Mantova, Verona e Padova.

Largo alle donne in Giunta e in Consiglio

Per i Verdi Alessandra Filippi e Paola Aime. Nel recente incontro con il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli i Verdi hanno confermato...